L’evoluzione della domotica nelle soluzioni Apple e Samsung
Sistemi semplici da installare e da configurare, in grado di trasformare qualsiasi casa in una casa domotica, supportati da App dal design accattivante, in grado di apprendere in automatico il nostro comportamento e, perché no, di diventare proattive, consigliandoci il modo migliore di gestire la casa: ecco la via della domotica secondo Apple e Samsung. Inevitabile che la battaglia tra i due colossi si giocasse anche sul terreno della casa intelligente. È per questo che, al maggiormente pubblicizzato Apple HomeKit, la Samsung contrappone il proprio sistema denominato SmartThings.
La logica di Samsung SmartThings è molto semplice. Un HUB dedicato, costo 99 dollari, si connette wireless ai diversi dispositivi, come interruttori intelligenti, lampadine e prese, su protocollo ZigBee.
Al kit base possono essere aggiunti sensori di presenza, sempre wireless, sensori apertura porta, qualità dell’aria, e termostati.
L’Hub, e quindi l’App SmartThings, riconosce in automatico i dispositivi installati.
La realizzazione degli scenari è semplice ed intuitiva.
Poiché il tutto è memorizzato nell’HUB, gli scenari ed i controlli funzionano indipendentemente dal nostro smartphone o tablet. Restando nel mondo Samsung è possibile integrare nell’App anche il controllo delle telecamere SAMSUNG SMARTCAM HD-PRO.
E non è tutto. Anche il sistema audio multiroom, basato sulle casse wireless di SAMSUNG, può essere gestito dall’Hub Samsung SmartThings.
In questo modo possiamo realizzare scenari ancora più evoluti, come far partire musica e luci in automatico al rientro di casa, o far spegnere le luci in automatico all’accensione del televisore (Samsung ovviamente).
Risultato, una domotica simpatica e facile, tutta fai da te. Ad un primo sguardo possano apparire simili, Samsung SmartThings e Apple HomeKit, invece sono molto diversi.
L’Apple HomeKit è un protocollo nativamente integrato nel nostro dispositivo iPhone o iPad.
Significa che possiamo utilizzare tutti gli strumenti del nostro iPhone (come Siri) per controllare luci, termostati ed altri dispositivi compatibili, senza necessariamente utilizzare una App.
Nell’Apple HomeKit non esiste un vero e proprio server dedicato.
Apple fa affidamento sulla AppleTV (3a generazione) per consentire il controllo dell’impianto via internet, sincronizzando casa con l’iCloud. Il numero di dispositivi compatibili HomeKit è cresciuto a dismisura negli ultimi mesi, come c’era da aspettarsi.
Termostati intelligenti, sistemi di illuminazione, allarmi, sistemi di controllo accessi, basta un giro veloce su internet per rendersene conto.
Certo in entrambi i casi si tratta di soluzioni limitate.
L’illuminazione può essere integrata solo entro certi limiti, sia di tipologia di lampade che di quantità.
Il clima non va oltre semplici sistemi on/off, quindi dimenticate di poter integrare sistemi canalizzati, valvole proporzionali, etc.
Le possibilità di integrazione estetica con prese e interruttori sono nulle. La gestione delle automazioni è quasi sconosciuta. Le integrazioni con sistemi di sicurezza non vanno oltre il bricolage e l’integrazione con l’audiovideo è limitatissima.
Tuttavia, sia in un caso che nell’altro, Apple e Samsung hanno messo a disposizione degli sviluppatori tutti gli strumenti per creare liberamente interfacce hardware e software. Questo significa che ben presto avremo gli strumenti per espandere sistemi come questi inglobandoli in impianti evoluti, semmai aggiungendo un server che integri diverse funzioni.
È in ogni caso un approccio interessante, che apre un mercato, quello delle piccole installazioni, dove la domotica risultava fino ad oggi antieconomica, e consente di avvicinarsi a questo mondo anche un passo alla volta.
Insomma non mi stupirebbe se di qui a qualche anno dispositivi HomeKit o SmartThings diventassero parte fissa e importante di impianti di domotica evoluti.